Archivio mensile:novembre 2016

Where Is My Mind

pixies-surfer-rosa-audio-cassette-_1Buttati sul cemento gelido come tre vermi. Luk nomignolo non del tutto originale con cui si faceva chiamare Luca, stava incastrato in un angolo della stanza, seduto con la testa rivolta verso l’alto, la schiena ben incuneata tra i due muri e le gambe distese davanti a lui, drittissime. I pantaloni erano ormai consumatissimi, non sarebbe stato difficile vederci il sole in controluce, soprattutto nella parte posteriore; a coprire i piedi taglia 38, due scarponcini neri da campagna, luridi al punto giusto. Continua a leggere

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Caro BN

‘Stattene a casa tua quest’anno.

Sono tre giorni che guardo i miei figli, è solo Ottobre e già ho paura che pronuncino quella maledetta parola. Sarei pronto a tagliare tutti gli abeti, le luminarie, spaccare al muro tutte le palle rosse innevate del mondo, ma perché per un anno non ti fai i cazzi tuoi?

nuvole_con_pioggiaSarebbe bello esistessi, avrei una persona da far fuori per poi dire ‘da quest’anno Babbo Natale è morto’, nascondendo in un omicidio, giustificato, la povertà. Lo scorso 25 dicembre ho passato la cena a guardare miei figli, mia moglie e il soffitto, controllavo fuori dalla finestra sperando che smettesse di piovere, sperando che non iniziasse a gocciolare in mezzo al tavolo, sui nostri piatti, sui piatti dei miei figli. E’ stata clemente, la pioggia, meno i desideri dei nostri figli, coltellate nelle corsie dei giocattoli, colpi di pistola alle ginocchia di fronte alle casse.

Sii clemente anche tu quest’anno, stattene a casa, fatti davvero i cazzi tuoi. Senti ti propongo una cosa nelle prossime righe:

ci vediamo alle 19 dell’ 11 novembre, via Ancona, all’angolo con via Roma, alle 19 li. Porta con te una corda, questa l’unica cosa che riesco a chiederti per Natale (se vuoi portane due, e facciamo questo piacere a tante persone che conosco).

Ciao, maledetto Babbo Natale.’

NON HO SONNO

‘Se guardi bene, davanti a te c’è una papera che guarda verso il mare’.

q24_ombredinewton_elenastanteNe avrei bisogno ora di quell’immaginazione, ora che anche il silenzio e la penombra mi infastidiscono. C’è un clima che manco nel deserto, freddo la sera e caldo la mattina, spremuta con ghiaccio quando il sole spunta e the caldo quando si nasconde dietro i monti di Villacidro. Maledetta papera, Continua a leggere

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