La spiaggia era deserta, ogni tanto la casacca fluo di qualche appassionato di jogging oscurava l’alba ancora debole. Le nostre mani erano piene di sabbia, le nostre scarpe erano piene di sabbia, i nostri capelli erano pieni di sabbia, avevamo sabbia un po’ dappertutto. Testa e schiena poggiati al muro, e la rena che ormai aveva preso la forma dei nostri corpi, stanchi e appesantiti dall’umidità del giorno che iniziava a nascere, ci carezzavamo l’un l’altro con gesti lentissimi. Poco a poco la città Continua a leggere